L’importanza dei dati nel processo creativo
La creatività, le intuizioni e il design sono importanti, ma senza un approfondito studio del mercato e dei competitor il risultato non sarà mai davvero completo.
Abbiamo scritto questo sulla nostre pagine Facebook e LinkedIn lo scorso 22 novembre. Avevamo da poco presentato un documento rilegato che raccoglieva due settimane di studio e analisi per la riprogettazione del brand name e del logo di un nostro cliente.
Partire dai dati è importante per lo svolgimento dell’intero processo creativo, ok, ma quali dati? Google Analytics e gli Insights di Facebook sono strumenti potentissimi, che offrono moltissime informazioni utili, ma come già avrai intuito dal tono di questa frase, non bastano.
I primi dati raccolti erano infatti prevalente demografici e riguardavano le scelte di navigazione del sito web dell’azienda. Li abbiamo esaminati e “parcheggiati” per passare ad un secondo livello di profondità utilizzando gli strumenti SEO Zoom e Google Search Console, che ci hanno fornito informazioni sulle ricerche, sulle abitudini e sui dubbi del pubblico, ma anche sui punti di forza e di debolezza dei competitor. Raccolti e parcheggiati anche questi, ci siamo trovati con due interessanti insiemi, ma eravamo intenzionati ad andare ancora più a fondo.
Dai dati online ai dati offline
Un questionario, semplicissimo, come quelli di una volta. È stato presentato ai clienti per un breve periodo e le risposte ottenute hanno confermato alcune intuizioni ed aperto nuove possibilità. Ecco così un terzo insieme di informazioni “genuine”, fornite direttamente dai clienti.
Il quarto e ultimo insieme lo abbiamo riempito con le informazioni sulle buyer personas, ottenute dai diversi confronti con i responsabili ed il personale della struttura.
Quindi, ricapitolando:
- Dati di Google Analytics e Facebook Insights;
- Dati di SEOZoom e Google Search Console;
- Dati raccolti dal questionario;
- Dati riguardanti le buyer personas.
Una volta pronti questi quattro insiemi, abbiamo iniziato ad unire i puntini, incrociare le informazioni dell’azienda, del pubblico e dei competitor. Il risultato ha aiutato noi a preparare le basi con cui progettare la nuova comunicazione del brand, e ha aiutato l’azienda stessa nelle scelte commerciali da intraprendere nel breve periodo.
L’analisi preliminare permette di arrivare dritti al punto, evitando errori ed eliminando eventuali intuizioni che, se non confermate dai dati, possono spesso condurre in vicoli bui. Insomma, i dati permettono di lavorare e soprattutto comunicare meglio.
A noi questo piace un sacco. E a te?
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